martedì 7 maggio 2013

Ci sono eventi che accadono nella storia dell’umanità così clamorosi, evidenti e importanti che si pensa di saperne tutto. In tanti ne hanno parlato, scritto, analizzato, studiato e riflettuto. Che altro ci sarebbe da dire? Forse niente se non che questi avvenimenti, visti in una consequenzialità particolare, possono illuminare il nostro presente e aiutarci a discernere il futuro. Secondo il sociologo canadese Marshall McLuhan (1911-1980) la storia dell’uomo è stata segnata da tre grandi rivoluzioni: la nascita dell’alfabeto fonetico, l’invenzione della stampa nel 1455 e la più recente scoperta dell’elettricità. Da queste tre scoperte o innovazioni sono derivati colossali cambiamenti per l’essere umano. Rimandando ai testi dell’Autore per l’analisi di queste fasi, quello che salta all’attenzione è una particolare analogia, specie con le ultime due fasi, e la quarta, cioè quella digitale, che stiamo vivendo. Ma andiamo con ordine. Sempre rifacendoci a McLuhan, l’invenzione della stampa ha generato la rivoluzione (non riforma) protestante. La possibilità di poter possedere e leggere da soli la Sacra Scrittura, ha generato l’eresia protestante del ‘sola scriptura’. Questo è un gravissimo attacco a uno dei fondamenti della religione cattolica: la Chiesa come istituzione garante delle verità rivelate e unica interprete di esse (il Magistero). La scoperta dell’elettricità, sempre secondo McLuhan, ha condotto alla distruzione della liturgia cattolica, altro fondamento della religione. Questo è avvenuto con l’introduzione del microfono. Leggiamo McLuhan: “Molte persone lamenteranno la scomparsa della Messa in latino dalla Chiesa Cattolica, senza capire che, in realtà, è stata vittima del microfono, poiché plasma ed intensifica il suono del latino fino a spogliarlo del senso. Cioè, il latino è veramente una forma estremamente “imperturbabile” di rivelazione verbale in cui il mormorio gioca un ruolo importante, laddove il microfono non rispetta la distinzione di questi suoni. Un altro effetto del microfono sull’altare è stato quello di volgere l’officiante di fronte alla congregazione di fedeli. Per lo stesso motivo le casse acustiche posizionate nella chiesa per riversare il suono in tutte le direzioni hanno improvvisamente reso architettonicamente obsoleta la chiesa stessa. In una parola, il microfono ha indotto i praticanti a richiedere gruppi più limitati di partecipanti. D’altra parte il microfono se da un lato rende al comunicatore così facile il compito di parlare a molti, dall’altro gli vieta le esortazioni e la veemenza.” [La luce e il mezzo] Che la liturgia sia più una serie di esortazioni e veemenze, per rimanere a questi termini, che un insieme di comunicazioni ai presenti, dovrebbe essere ovvio, non per chi, ideologicamente ed ereticamente, mette al primo posto i presenti, trascurando il fine primo della liturgia: Dio. Torniamo alla nostra analisi. “Tre radiosi misteri, e tutti e tre soffusi di un mistico arcano candore, distinguono nettamente – secondo un rilievo ormai diventato comune – la vera dalle false religioni ‘cristiane’’: il Mistero dell’Ostia Bianca, il Mistero della Vergine Bianca e il Mistero del Papa Bianco. L’Eucarestia, la Madonna e il Papa!” [G. Roschini] Se la stampa ha provocato l’attacco, devastante e ancora non sanato, al Magistero della Chiesa, quindi al Mistero del Papa Bianco; se l’elettricità ha provocato l’attacco, ignobile e con la complicità di molti cattolici, alla liturgia, quindi al Mistero dell’Ostia Bianca, c’è un nesso, e se sì quale, tra la nuova era digitale e il Mistero della Vergine Bianca? Stiamo o no vivendo una stagione, un’epoca, di tremendo attacco all’umanità, alla sua carnalità, alla sua fisicità? Aborto, eutanasia, eugenetica, legittimazioni unioni omosessuali, non sono figlie legittime di un rifiuto della componente carnale dell’uomo? L’era digitale non è, anch’essa, una delegittimazione dell’essere umano? La realtà digitale, internet, i social network, i nuovi media sono tutti accomunati dal fatto che esistono solo e soltanto in assenza della carne, dell’uomo. Tutto questo per una religione come quella cattolica che crede in un Dio che si è fatto uomo, proprio attraverso il parto verginale di Maria, Vergine Bianca, crea inevitabilmente delle domande e dei problemi. Viviamo un periodo di grandi e facili entusiasmi nei confronti dei nuovi media. Entusiasmo a volte, mi pare, molto banale e ottuso. Lo si vuole giustificare ad ogni costo per il semplice fatto che c’è. Se è vero, come pare vero, che certi cambiamenti sono indipendenti all’uomo, è altrettanto vero che, almeno per quel che concerne la religione, bisogna avere molta più prudenza. Sia ben chiaro: nessuno si scaglia contro la stampa, l’elettricità o il digitale. Ci si domanda solo, prove alla mano, quali effetti queste cose hanno poi prodotto o produrranno. Il progresso è sano e necessario per l’aspetto laico della vita; per quello sacro molto meno, quasi mai. La rivoluzione protestante è stata fronteggiata con il Concilio di Trento, bollando quelle deviazioni dottrinali come eresie e riproponendo la Dottrina della Chiesa. Alla distruzione liturgica abbiamo contribuito da noi stessi, in casa nostra, chiedendo consigli agli eretici. Di fronte a questa nuova era, come vogliamo comportarci? Con virile spirito cattolico, capace di vagliare ciò che è buono, ma anche e soprattutto capace di rigettare ciò che è malvagio o da puerile spirito mondano, capace di prostrarsi di fronte ad ogni novità e a cedere di fronte ogni attacco?

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