sabato 6 luglio 2013

XIV Domenica Tempo Ordinario (C)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
[Lc 10,1-9]

Sono pochi quelli che lavorano per il Signore. Come ai tempi di Gesù anche oggi è lo stesso. Oggi i preti sono più di settantadue, ma quanti realmente lavorino per Cristo e la Chiesa, piuttosto che per qualche altro padrone, è difficile a dirsi. Già che il problema si pone va da sé che più di qualcuno non serve Dio. Gesù comanda di pregare perché ci siano più operai, ma non per aumentare il numero di vocazioni e far contenti i responsabili dei vari percorsi vocazionali, contenti più del numero che delle qualità delle vocazioni. Gesù Cristo comanda di pregare che vengano mandati preti che lavorino la sua messe, non quella del proprio movimento, quella della propria combriccola, della propria parrocchia, della propria testa. I preti sono agnelli in mezzo ai lupi. Primo: i lupi ci sono. Papa Benedetto chiese di pregare perché Lui non fuggisse di fronte ad essi. Dopo l’11 febbraio mi vien da pensare che abbiamo pregato poco, troppo poco. Secondo: i preti devono sacrificarsi, non devono essi stessi diventare lupi, cioè simili ai non cattolici, agli eretici. Dei preti abbiamo bisogno, per questo li amiamo e preghiamo per loro. Senza di loro la pace non può scendere su di noi, così come non potremmo ricevere i Sacramenti. So che molti insegnano che siamo un po’ tutti sacerdoti e che non v’è differenza tra un sacerdote e un laico (nemmeno più nell’abito che questi indossano), ma altrettanto so che quello che insegna il Vangelo è un’altra cosa.

Nessun commento:

Posta un commento