mercoledì 25 settembre 2013

Questa è bellezza sublime di fronte alla quale, commossi, possiamo solo adorare

Entrando in una chiesa, ove si sta celebrando il Santo Sacrificio dell’Altare, la Santa Messa, può essere utile, per capire e adorare, collegare quello che sta avvenendo con quello che viene annunciato nel libro dell’Apocalisse. Questo perché “per molti dei primi cristiani, era un dato di fatto: il Libro dell’Apocalisse era incomprensibile senza la liturgia.” [H. Scott – La cena dell’Agnello]

Tutto inizia con il segno di croce, “Poi guardai e vidi l'Agnello che stava in piedi sul monte Sion e con lui erano centoquarantaquattromila persone che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulla fronte” [Ap 14,1] il segno di coloro che credono in Gesù Cristo, si radunano nel Suo Santo Nome e per mezzo di Lui rendono culto al Padre.

Segue l’ingresso dei sacerdoti, dei ministri del culto, di coloro che, presi tra tanti, sono stati consacrati per celebrare il l’Augusto Sacrificio di Cristo. Essi non sono come gli altri. Nella sostanza, sono stati consacrati per consacrare, e nella forma; indossano infatti vesti proprie per il rito che stanno per celebrare “Attorno al trono c'erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d'oro sul capo.” [Ap 4,4]

Essi procedono verso l’altare, il Calvario, il luogo dove Cristo si è immolato e continua a immolarsi per la salvezza degli uomini. “E venne un altro angelo con un incensiere d'oro; si fermò presso l'altare e gli furono dati molti profumi affinché li offrisse con le preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro posto davanti al trono.” [Ap 8,3]

Sull’Altare ci sono sette candelabri “Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando. Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro” [Ap 1,12] e l’Altare, così come la Croce dell’Altare, le reliquie dei santi e il sacerdote stesso, vengono incensati. “Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi” [Ap 5,8]

Nelle domeniche, nelle feste e nelle solennità si canta il Gloria “e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello, dicendo: «Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle nazioni. Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi sono stati manifestati».” [Ap 15,3-4]

Si proclama la Parola di Dio, di quello che è stato scritto alle chiese di Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatiri, Sardi, Filadelfia, Laodicea. [cfr. Ap 2-3] E quale parola più sublime di quella di Gesù Cristo, Nostro Signore e Salvatore? Essa è proclamata e anticipata dal canto dell’alleluia: “Dopo queste cose, udii nel cielo una gran voce come di una folla immensa, che diceva: «Alleluia! La salvezza, la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio […] E dissero una seconda volta: «Alleluia! Il suo fumo sale per i secoli dei secoli». […] Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, ha stabilito il suo regno.” [Ap 19,1.3.6]

È poi il momento più solenne, quello del Sacrificio di Cristo, e tutto il popolo di Dio, radunato nel nome del Signore, unendosi alle creature celesti, canta il Santo: “E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».” [Ap 4,8]

Cristo si immola sulla Croce, dal Suo corpo glorioso e martoriato viene versato il sangue della nostra salvezza; sangue raccolto nei calici d’oro: “Allora udii dal tempio una gran voce che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio».” [cfr. Ap 16]


“Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!” [Ap 1,3] Sì il tempo è vicino. È vicino a noi nella santa liturgia cattolica. In essa il tempo sparisce, l’eternità è ora, le distanze tra la Chiesa celeste e quella terrestre sono nulle; tutti insieme, un solo corpo, rendiamo il culto perfetto a Dio. Questa è meraviglia che le parole non possono descrivere e la mente non comprendere; questa è bellezza sublime di fronte alla quale, commossi, possiamo solo adorare.

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