sabato 16 novembre 2013

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
[Lc 21,5-19]

«Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Temo che Gesù non conoscesse i tempi moderni, i quali, avendo fatto a meno di Lui e della Sua Verità, vivono tutti in “pace” serenamente. Gesù ha fondato la Chiesa su Pietro, ma la Chiesa di oggi par predicare cose diverse da questo Vangelo. I cattolici, laici o consacrati che siano, sostengono (e quel che è peggio è che ne sono convinti!) che il nome di Gesù porti pace sulla terra. Costoro, eretici, ignorano il peccato originale e l’ovvietà del fatto che molti non riconoscono Gesù. E per molti, il solo santissimo nome di Gesù, è causa di morte. Professarsi cattolici, in molti Paesi, è motivo di condanna. Noi, bamboccioni, predichiamo un cattolicesimo facile facile, caramelloso e zuccheroso che oltre ad essere ridicolo e assurdo, stride pesantemente con il confronto con la realtà. La realtà, ovviamente, è quella descritta e profetizzata da Gesù: tradimenti, persecuzioni, odio e violenza. Noi, invece, che siamo più maturi di Gesù Cristo che, poverino, non ha conosciuto la modernità e il Concilio Vaticano II, descriviamo la realtà e profetizziamo il futuro come: amicizia, amore, pace, concordia e perdono. Una persona sana di mente impazzisce, ma noi imperterriti insistiamo. Scioriniamo discorsi e scriviamo libri per dimostrare l’indimostrabile. La sequela di Gesù, così come Gesù la descrive, è fatta di dolore e sacrifici. Nella Chiesa SpA, dove non si può parlar di morte e di dolore perché sono poco commerciali, si pubblicizza il proprio prodotto (la fede) facendolo passare per quel che non è. Solo così, si crede, il mondo, la folla, le genti, verranno a noi. Certamene vengono da voi, ma da voi cattolici apostati, che avete rinnegato Cristo e la Sua Chiesa per fondare una società per azioni (tra quanto l’ingresso in Borsa?). Tra la Chiesa e il mondo c’è una scissione, una frattura incolmabile, basta ricordare chi è il principe di questo mondo. E dopo aver capito questo scegliere da che parte stare. Dalla parte della Chiesa cattolica, anche a costo di rimetterci la vita, per poterla poi salvare in eterno; o dalla parte della ChiesaSpA, con tutti i benefici mondani del caso, a costo di perdere la vita. Per sempre.

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