martedì 24 giugno 2014

Sì, abbiamo perso in partenza. Da quando i cattolici hanno rinunciato a parlare di verità e della verità delle cose, scegliendo di scendere al piano dell’amore, hanno perso tutte le battaglie e continueranno – miseramente – a perderle. Così facendo saranno incapaci di parlare agli uomini di questo tempo e di ogni tempo. L’essenziale della fede non è ciò che mi dà, ciò che mi provoca o quanto mi piace e mi fa stare bene, ma che essa è vera. Tolto il legame con la verità crolla tutto. Crollano le convinzioni: chi può dirsi cattolico in comunione con i cattolici di uno, due o dieci secoli fa? Credono le stesse cose? Oggi cosa credono i cattolici? Sì il deposito della fede, almeno formalmente, è rimasto immutato, ma nella pratica chi – tra gerarchia e fedeli, ci crede ancora? Quanti tra di loro sanno – perché con le nuove generazioni è così – che esiste un deposito immutabile della fede? Oggi la verità non è un cardine, il cardine, della fede cattolico. Tolto questo cardine la fede cattolica perde la sua peculiarità – cioè che è vera – e va ad equipararsi con tutte le altre fedi, religioni, sette e ateismi vari, in nome di una vaga idea di amore, di pace e di benessere.
Anche lo stesso amore, termine abusato fino all’eccesso, non si sa cosa sia. Avendo rifiutato, anche malamente, ogni tipo di verità e, quindi, di capacità di spiegare le cose e dire quelle che esse sono, non si può dire cosa sia amore. Lo si confonde, tradendolo miseramente, con un insieme di buoni sentimenti, di pacche sulle spalle, di sorrisini ebeti e di baci e abbracci. Buoni sentimenti, pacche sulle spalle, sorrisini ebeti, baci e abbracci che prontamente il mondo (non cattolico e anticattolico) ha applicato alle varie battaglie ideologiche e culturali sulle quali la Chiesa non è stata capace di dire una sola parola di verità. E il popolo dei fedeli, di conseguenza, quando è stato chiamato ad esprimersi politicamente, ha fatto di conseguenza.
Aborto, divorzio ed eugenetica prima, eutanasia e matrimoni omosessuali oggi (e domani?), sono stati presentati come moderne forme di amore. L’aborto un atto di amore verso chi soffre e verso chi non voleva quella gravidanza. Il divorzio come estremo atto di amore, di chi non ama più e vuole rifarsi una vita. L’eutanasia è l’amore verso chi è malato e gli si vuole evitare inutili sofferenze. Così come l’eugenetica: chi ama di più? chi non interviene, visto che è possibile, a sanare imperfezioni genetiche o chi lascia alla tremenda fallacità del caso di far nascere persone malate e deformi? Così, oggi è il tema del giorno, con i matrimoni omosessuali e le annesse adozioni. Se due persone si amano che problema c’è? Di fronte a una domanda del genere i cattolici non sanno rispondere.
Me la prendo con i cattolici perché, in quanto cattolico, so che per la Rivelazione di Dio (e non per meriti nostri) conosciamo (non possediamo) la verità e abbiamo il dovere di dirla questa verità. I nostri lungimiranti pastori, tradendo Cristo, la loro vocazione e tutto ciò che fosse possibile tradire, hanno vigliaccamente rinunciato a questo compito. Pensavano di salvarsi il posto e di non subire attacchi e critiche. Ci sono riusciti, è stato il contentino loro promesso. Ma il sangue versato è stato ed è quello di chi è venuto e verrà dopo di loro e chi da loro si aspettava, e invano aspetta, parole di vita eterna, che non arrivano perché le hanno perse e non sanno dove cercarle.
Non sanno dove cercarle perché hanno gettato nel cesso (concedetemi il termine) il Magistero che da quando la Chiesa è stata fondata da Gesù Cristo Essa ha proclamato e sviluppato. Oggi si inseguono patetiche e isteriche novità e si cerca di parlare al mondo con le frasi dei Baci Perugina. Amore, amore e amore. Che se fossero uomini con gli attributi saprebbero che l’amore è una cosa seria che necessita un sacrificio enorme. Quello che loro non sono capaci minimamente di immaginare.
Tradita la verità e tradito l’amore non resta niente. La verità è taciuta e l’amore è svenduto per un consenso da quattro soldi.
Annunciare la verità non è fare violenza, non è essere ottusi bigotti, è essere convinti di ciò che si crede. Oggi non si crede perché manca la verità, il circolo vizioso è completo e perfetto.
La verità, almeno quella delle cose sociali, che riguardano la vita, la morte e quello che ci passa in mezzo (tra cui il matrimonio) non sono cose comprensibili ai soli cattolici. Non sono dogmi di fede, sono dogmi della ragione. Solo chi si sottrae a capire e a ragionare, per viltà o per piacere ad essere dominato dal potente di turno, può approvare lo sfacelo morale e sociale oggi vigente. Sfacelo morale e sociale che domani sarà peggiore. Tremendamente peggiore.
L’unica salvezza è nella verità.

Ma se continuiamo a parlare di amore abbiamo perso in partenza.

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