domenica 13 luglio 2014

Forma Ordinaria del Rito Romano

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
[Mt 13,1-9]

Forma Straordinaria del Rito Romano

Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
[Lc 5,1-11]


Certo è difficile essere pescatori di uomini se dalla terraferma non ci si vuole allontanare perché convinti che bisogna stare sulla terra per predicare e non, come Gesù, salire sulla barca di Pietro – la Chiesa – e da lì insegnare, comandare, santificare. E bisogna insegnare, comandare e santificare, consapevoli che non sempre quello che si fa ottiene i suoi frutti. E non per nostra incapacità, non per fallacia della Parola o dei Sacramenti in sé, ma perché capita di camminare su strade, terreni sassosi e spinosi. Noi invece negli ultimi decenni abbiamo fatto tutto il contrario: invece che arare i terreni dove il seme non germogliava, per renderlo accogliente al seme, abbiamo cambiato il seme. Con il risultato che se prima su quattro tipi di terreni (strada, sassosi, spinosi e buoni) uno almeno fruttificava, oggi non fruttifica più nessun terreno. Il demonio gode, solo lui può esserci di mezzo in tutto ciò (complice certo l’idiota apostasia del clero), ma non fedeli rimaniamo basiti, umiliati e traditi. Per chi può, per chi ha ancora forza, pazienza e coraggio e non è stato rimproverato dall’autorità ecclesiastica, continui a seminare l’unico seme fecondo: la fede cattolica, quella vera ieri, oggi e domani. Ci saranno i fallimenti e le delusioni certo, ma è l’unico seme che germoglia, magari ogni tanto muore, ma quando incontra il terreno buono produce abbondanti frutti. Quelli di cui oggi abbiamo vitale bisogno.

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